21 Ottobre 2025

Finanziamenti soci non giustificati – accertamento induttivo

La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 16904 del 24/06/2025 ha ribadito che i finanziamenti dei soci alla società, se non adeguatamente documentati e giustificati, possono essere considerati utili non dichiarati per la società che li ha ricevuti.

Si presume cioè che gli utili “in nero” prodotti dalla società siano stati prima distribuiti ai soci e poi da questi reimmessi nella società come fittizi “finanziamenti”.

La Cassazione nella ordinanza citata ha legittimato l’accertamento induttivo puro (che disconosce le scritture contabili) adoperato da parte dell’Agenzia delle Entrate (art. 39, c. 2, DPR 600/73), che ha ripreso a tassazione, nella causa in esame, i versamenti operati dai soci in contanti.

Secondo la Cassazione, sono segnali di sospetta evasione:

  • l’assenza di delibera assembleare che approvi i finanziamenti;
  • la capacità finanziaria inadeguata dei soci rispetto agli importi versati, soprattutto se rilevanti;
  • i versamenti in contanti.

 

L’onere della prova ricade sulla società che deve dimostrare “la capacità finanziaria dei soci a supportare gli oneri finanziari delle erogazioni”.

Implicazioni operative per le società

  • Massima attenzione alla forma: ogni finanziamento soci deve essere deliberato, documentato e contabilizzato con coerenza rispetto alla situazione economico-finanziaria.
  • Tracciabilità: evitare versamenti in contanti, prediligere canali bancari.
  • Coerenza con i redditi: l’importo versato deve essere compatibile con la reale capacità finanziaria dei soci.
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