29 Settembre 2025

Nuovi incentivi per imprenditori e liberi professionisti – Incentivi a fondo perduto

Il Decreto-legge n. 60 del 2024, convertito in legge, ha previsto l’erogazione di specifici incentivi a sostegno dell’avvio di nuove attività imprenditoriali e libero-professionali in forma individuale o collettiva stanziando un fondo pari a 800 milioni di euro.

Le disposizioni operative che devono stabilire la data di apertura dei termini per la presentazione delle domande di agevolazione e fissare il termine ultimo per la presentazione delle domande di erogazione a saldo, come specificato dall’articolo 32 del Decreto Ministeriale 11 luglio 2025, devono ancora essere emanate. L’emanazione è prevista entro novanta giorni dall’11 luglio.

Soggetti beneficiari: giovani di età non superiore a 35 anni e alternativamente:

  • inoccupati, inattivi o disoccupati, compresi coloro che si trovano in condizione di marginalità, vulnerabilità sociale o di discriminazione, così come definita dal Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 (PN GDL);
  • disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, compresi coloro che si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale o di discriminazione, così come definita dal PN GDL.

Iniziative economiche ammissibili e settori agevolabili: sono agevolabili le iniziative economiche avviate dai soggetti beneficiari nel mese precedente la presentazione della domanda di agevolazione che risultano inattive alla stessa data. Tali iniziative devono essere rivolte all’avvio delle seguenti attività:

  • lavoro autonomo con apertura della Partita Iva;
  • impresa individuale iscritta al Registro Imprese;
  • impresa in forma societaria, iscritta al Registro Imprese, nella forma giuridica di Società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata, società cooperativa;
  • libero professionali anche nella forma di società tra professionisti.

A tal proposito, è opportuno chiarire che:

  • nel caso di iniziative economiche costituite con la forma della S.n.c., S.a.s., S.r.l., e Soc. Coop., è consentita la partecipazione anche a soggetti non rientranti nella categoria dei soggetti beneficiari solo se il controllo e l’amministrazione della società alla data di iscrizione al Registro Imprese e per i successivi 3 anni sono detenuti da soggetti che hanno le caratteristiche elencate nel paragrafo “Soggetti beneficiari”.
  • Inoltre, non verranno considerati in possesso di dette caratteristiche coloro che sono stati soci o titolari di un’attività, anche se cessata nei sei mesi precedenti rispetto la presentazione della domanda, con il medesimo codice attività (fino alla terza cifra di classificazione ATECO) a quello relativo all’iniziativa economica oggetto dell’istanza di sussidio.

Attività in “Centro-Nord Italia”

Se la sede operativa delle iniziative economiche agevolabili si trova nelle regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche, è possibile ottenere, alternativamente, quanto riportato alle lettere sub A e sub B.                                             

A)  UN VOUCHER DI AVVIO PARI AL 100% DELL’INVESTIMENTO

non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio dell’attività, per un importo massimo di € 30.000 per singola iniziativa economica.

Se i beni ed i servizi acquistati sono innovativi, tecnologici e digitali o diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale od il risparmio energetico, l’importo del voucher aumenta ad euro 40.000.

Un voucher di avvio è un contributo a fondo perduto, erogato sotto forma di titolo di spesa per l’acquisto di beni, servizi e strumenti necessari per l’avvio di una nuova attività o impresa. Non essendo un rimborso, questa agevolazione permette di coprire fin dalla fase iniziali i costi essenziali per lo sviluppo dell’attività; inoltre, trattandosi di un contributo a fondo perduto, non deve essere restituito.

Spese ammissibili: per essere ammissibili le spese devono essere esclusivamente connesse e funzionali alle esigenze produttive e gestionali dell’iniziativa economica da avviare.

Tali spese possono riguardare:

  • macchinari, impianti, attrezzature ed arredi nuovi;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, ivi comprese le licenze d’uso software la progettazione e sviluppo di software applicativi, di piattaforme digitali e di App;
  • immobilizzazioni immateriali, in particolare utili all’acquisizione di competenze finalizzate allo sviluppo dei prodotti, servizi e processi ad alto contenuto tecnologico, alla progettazione e sviluppo di portali web, alla ideazione e realizzazione di marchi e denominazioni;
  • consulenze tecnico-specialistiche (rese da Enti del terzo settore ed ammissibili nel limite del 30% dell’importo complessivo del contributo in forma di voucher finalizzate:
  1. alla progettazione e allo sviluppo di soluzioni innovative di processo e di prodotto;
  2. alla progettazione, sviluppo e realizzazione di prototipi, modelli, stampi e matrici;
  3. alle certificazioni ambientali e/o energetiche.

 

Le spese non possono riguardare:

  • acquisto di terreni;
  • acquisto o ristrutturazione di immobili;
  • consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione;
  • consulenze legali, fiscali e tributarie;

B) UN CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO FINO AL 65% DELL’INVESTIMENTO

per programmi di spesa finalizzati all’avvio dell’attività non superiori a 120.000 euro, oppure, FINO AL 60% DELL’INVESTIMENTO se la spesa è compresa tra 120.001 euro e 200.000 euro.

Spese ammissibili: per essere ammissibili le spese devono essere strettamente necessarie e funzionali alle esigenze produttive e gestionali dell’iniziativa economica da avviare.

Tali spese possono riguardare, oltre a tutte quelle già elencate per l’ottenimento del Voucher di Avvio pari al 100% dell’investimento, anche:

  • opere edili relative ad interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria, nel limite del 50% del programma di investimento ammesso alle agevolazioni.

Le spese non possono riguardare:

  • consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione;
  • consulenze legali, fiscali e tributarie;
  • acquisto di terreni, immobili o infrastrutture;
  • acquisto di mobili, attrezzature e veicoli, tranne nel caso in cui l’acquisto sia necessario per raggiungere l’obiettivo dell’operazione o qualora l’acquisto di tali articoli sia l’opzione più economica;
  • interessi passivi e imposte;
  • costi per materie prime, semilavorati, per il personale, per le utenze, per le locazioni, per le consulenze non tecnico-specialistiche e per il leasing.

Presentazione della domanda: la domanda deve essere compilata esclusivamente in forma elettronica, utilizzando la procedura informatica presente sul sito di Invitalia e presentata dal soggetto che intende avviare l’attività tramite autenticazione con SPID/CIE/CNS. La domanda deve inoltre contenere la descrizione dell’iniziativa da avviare e non è possibile procedere ad integrazioni una volta che la domanda è stata inviata.

Concessione ed erogazione del contributo: a seguito di valutazione positiva, Invitalia emette, entro 90 giorni dalla presentazione della domanda, il Provvedimento di concessione dei contributi.

Decorsi tre mesi dalla data del Provvedimento di concessione dei contributi, è possibile richiedere l’erogazione di una prima quota di contributo a stato avanzamento lavori.

Servizi di tutoring: ogni iniziativa agevolata ha l’opportunità di beneficiare di servizi di tutoring del valore di 5.000 euro che si sostanziano in tutoring di supporto tecnico (finalizzato ad assistere i beneficiari negli adempimenti amministrativi e alla rendicontazione delle spese) ed in tutoring gestionale (dedicato all’ausilio nella fase di immissione nel mercato e di assistenza nell’affrontare le criticità imprenditoriali nella fase di start-up).

Attività “Resto al Sud 2.0”

Se la sede operativa delle iniziative economiche è ubicata nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia è possibile ottenere, anche in tal caso, un voucher di avvio pari al 100% dell’investimento per un importo massimo di 40.000 euro (se trattasi di servizi innovativi l’importo aumenta a 50.000 euro), oppure, un contributo a fondo perduto fino al 70-75% dell’investimento, a seconda che la spesa sia inferiore o superiore a 120.000 euro.  

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